Intervista a GodlessBlue - uno sguardo all'interno del panorama fieristico Spagnolo.

Y: Raccontaci un po’ di te e del tuo lavoro, il tuo stile artistico e medium prescelto, qualsiasi cosa riguardante la tua arte che ritieni importante. 

B: Ciao! Mi chiamo Blue, sono un illustratore spagnolo. Mi piace disegnare con uno stile preciso, che negli anni ho cominciato a definire “solido”: le linee hanno sempre lo stesso spessore, i bordi delle sagome sono più ammorbiditi, il tutto caratterizzato da colori vivaci e ombre piuttosto rigide, senza molti gradienti. In un modo o nell’altro, cerco sempre di ottenere un risultato che sia esteticamente “carino”. Mi diverte moltissimo disegnare le tipiche magical girls della cultura giapponese, le cosiddette majokko - generalmente, tuttavia, mi diletto principalmente in illustrazioni dedicate a One Piece e alle Pretty Cure!

 

Y: Com’è il panorama dell’arte nel territorio in cui vivi, o da cui provieni?

B: Non saprei descriverlo, sinceramente - credo dipenda da molte variabili. Ho frequentato sia l'Università di Belle Arti che una scuola di formazione professionale in illustrazione nella mia regione (oltre ad aver partecipato a svariate convention locali), e ho sempre pensato che il livello di qualità fosse piuttosto basso, come se la gente si iscrivesse a queste scuole giusto per fare qualcosa. D'altro canto, devo specificare che dove vivo io c’è un notevole numero di illustratori professionisti, di altissimo livello, che lavorano esclusivamente a livello internazionale - purtroppo in Spagna manca lavoro in qualsiasi ambito, figuriamoci nel settore artistico. Generalmente posso dire che in Spagna sono presenti moltissimi artisti che ammiro profondamente, soprattutto nell'ambito di grandi convention come la Japan Weekend di Madrid. Ciononostante, e questo potrà suonare controverso, non posso negare di vedere fin troppe persone che hanno letteralmente appena iniziato a disegnare e che sono già nel giro. 

 

Y: Cosa ti ha spinto ad entrare nel mondo dell’arte digitale? Come hai cominciato il tuo percorso artistico? Raccontaci del tuo corso di studi. 

B: È iniziato tutto quando avevo circa 12 o 13 anni. La mia serie preferita era Adventure Time e all'epoca cercavo molte fanart a riguardo, così ho conosciuto Deviantart. Grazie a quest’ultimo ho potuto avvicinarmi all'arte digitale in tutte le sue sfaccettature. All'inizio copiavo in carta e penna i disegni che trovavo online, così da imparare a disegnare, e cercavo anche di crearne di miei! Mio padre, che è un artista, mi insegnò poi le basi del disegno, come disegnare le teste e i corpi, la teoria del colore e via così - devo ammettere che non gli prestai molta attenzione al tempo, perché non rifletteva lo stile anime a cui mi ero abituato e non pensavo che mi avrebbe aiutato. All'epoca venni influenzato anche da un mio compagno di classe, si era unito al fandom di Sonic su Google+ e mi aveva insegnato a condividere i miei disegni con più persone online. Di lì a poco ricevetti la mia prima tavoletta grafica e iniziai a padroneggiare l'arte digitale. 

Per quanto riguarda i miei studi, invece, ho frequentato l’equivalente spagnola di un Liceo Artistico italiano, per poi entrare in un’accademia di Belle Arti. Tuttavia, abbandonai il liceo durante il mio ultimo anno, anche se avevo iniziato a saltare molte lezioni già in seconda. Il percorso educativo artistico a cui ero iscritto era molto generico e purtroppo la maggior parte degli insegnanti non vedeva particolarmente bene gli anime, e neanche l'illustrazione in generale - a causa di questa situazione raggiunsi una frustrazione tale che cominciai a soffrire d’ansia, ragion per cui abbandonai prima di terminare il percorso. Durante la pandemia però, sono riuscito a terminare il liceo - purtroppo il Covid è stata una maledizione sotto questo punto di vista, perché non ha permesso a nessuno di noi di vedere veramente come sarebbe stata l’esperienza di studio “normale”. In ogni caso, nel tempo sono riuscito a entrare in un corso di laurea biennale in illustrazione, dove sto ora terminando il primo anno. È dura, non lo nego, molti insegnanti ci prendono per principianti mentre altri ci considerano esperti - detto ciò, sto imparando molto da alcuni illustratori professionisti con un talento inimmaginabile. 

 

Y: L’arte è un ambito impegnativo, seppur estremamente soddisfacente. Che impatto ha avuto sulla tua vita fino ad ora?

B: Il disegno mi ha portato a vivere varie esperienze negative, dai litigi con mio padre legati all’argomento alle persone che quotidianamente si avvicinano a me solo per chiedermi regali gratuiti. Tuttavia, mi ha anche donato migliaia di soddisfazioni e ricordi bellissimi: ho fatto amicizie con tantissimi artisti, ho incontrato alcuni dei miei idoli, ho potuto viaggiare all'estero diverse volte, ho potuto comprare cose che desideravo da anni - senza parlare delle lusinghe e dei complimenti, delle occasioni per conoscere gente nuova e per migliorare la mia padronanza delle lingue straniere. Voglio disegnare per il resto della mia vita, anche se ha anche aspetti negativi, e spero di raggiungere il punto in cui potrò vivere solo di disegno.

 

Y: La tua arte ti permette di sostenerti economicamente? 

B: Al momento mi è piuttosto difficile. A causa della mole di lavoro per l’università, non sono ancora riuscito a creare un vero e proprio negozio online e non posso viaggiare quanto vorrei - se saltassi troppe lezioni verrei direttamente sospeso. Non potendo partecipare alle convention, avere un negozio online o promuovere i miei ordini, ho praticamente finito i soldi necessari per creare nuovi prodotti o per pagare i viaggi alle convention. Quest'estate, però, ho intenzione di tornare a lavorare a pieno ritmo! Ho uno stage sicuro per l'anno prossimo, il che significa che un'azienda mi assumerà in collaborazione con la mia scuola. Spero che questo mi aiuti a rimettermi in piedi e che mi dia il necessario per poter viaggiare presto in Europa, e anche all'estero, così da farmi conoscere e fare nuove amicizie!

 

Y: Che piattaforme utilizzi per promuovere il tuo lavoro? Credi che debbano essere sistemate e migliorate in alcun modo? Pensi che una nuova piattaforma riguardante solo l’arte digitale potrebbe essere utile?

B: Utilizzo principalmente Twitter, Tiktok e Instagram, oltre ad aver recentemente fatto risorgere il mio deviantart. Quest'ultimo è chiaramente creato per gli artisti, in quanto ha molte opzioni e funzioni pensate sia per l'artista che per il cliente. Gli altri, invece, sono molto più generici, la sezione “ricerca” non è ottimale e collaborano tutti con l’IA - strumento che mette a rischio il nostro lavoro. 

Mi entusiasma moltissimo trovare nuovi siti web progettati per gli artisti, ma purtroppo non funzionano praticamente mai, rimangono in closed beta per troppo tempo, non vengono mai ufficialmente avviati o la gente smette semplicemente di usarli. Finora non ho visto niente di meglio di DeviantArt, per quanto sicuramente non sia perfetto e abbia perso molti utenti negli anni, almeno è ancora incentrato sul progresso degli artisti e sul contatto con il cliente.

 

Y: Hai mai avuto problemi riguardanti il copyright e la sua gestione? 

B: Sì, qualche anno fa hanno chiuso il mio negozio Etsy a causa della vendita delle mie fanart di Demon Slayer. Al tempo passai quasi un mese a cercare soluzioni e informazioni e a parlare con le persone dell'accaduto, e mi dissero che la persona che mi aveva segnalato i prodotti, con tanto di nome e cognome, era un artista fallito che cercava di ottenere una vendetta personale segnalando altri artisti a nome dell'azienda - senza essere effettivamente affiliato con Etsy. La piattaforma, tuttavia, non fece nulla a riguardo e non  rispose neanche alle mie richieste di contatto. Scoprii così che contattare il servizio web era praticamente impossibile, e alla fine l'hanno semplicemente chiuso per sempre - togliendomi la possibilità di aprirne uno nuovo. Venni a sapere dopo che avrei potuto riaverlo se avessi cancellato gli annunci, ma ormai era troppo tardi per provarci. 

Per quanto riguarda il mio lavoro, purtroppo non disegno molte opere originali perché non vendono bene, ma almeno non ho mai avuto problemi con persone che sostenevano che un mio disegno fosse stato disegnato da loro. Ovviamente svariati account di fandom hanno caricato più volte le mie fanart senza autorizzazione o crediti, ma mi hanno sempre accreditato una volta attirata la loro attenzione, e io ho dato loro il permesso senza problemi. 

 

Y: Cosa cambieresti del panorama artistico attuale se potessi? Cosa ti aspetti dal futuro dell’arte?

B: Eliminerei sicuramente le IA generative. Al momento sono ancora abbastanza scarse e molte aziende hanno già smesso di assumere illustratori e artisti, non voglio pensare a come sarà la situazione quando questa tecnologia si svilupperà ulteriormente. Personalmente mi fa sempre arrabbiare vedere un libro di una buona casa editrice, o un gioco da tavolo, le cui illustrazioni sono realizzate con l'intelligenza artificiale. Penso che l'arte sia un lusso - se non puoi permettertela non è un problema, non è un bisogno primario, ma questo non include i casi professionali, quando il cliente ha possibilità economica che può investire nel settore creativo. 

Un'altra cosa che cambierei riguarda i nuovi artisti, che hanno appena iniziato a disegnare e che decidono di entrare nel mondo del lavoro. Capisco che le persone debbano guadagnarsi da vivere, e in Spagna la situazione non è il massimo, ma non è possibile che artisti esperti rimangano senza un posto in fiera, o senza un lavoro, perché qualcuno che sa a malapena disegnare ha deciso di scavalcarli.

Infine, cambierei praticamente l'intero panorama delle fiere del fumetto nel mio paese. Perfino le città più piccole fanno pagare un tavolo come se fossimo a Vienna (200€), le organizzazioni maggiori spesso creano di proposito problemi con gli artisti: come non rimborsare la caparra per il tavolo o mentire sui biglietti venduti - alcune delle organizzazioni di questi eventi possono addirittura essere considerate delle vere e proprie mafie. In generale, qui non ci rendono le cose facili, ed è per questo che io e alcuni amici abbiamo iniziato a tentare la fortuna all'estero - purtroppo non sembra andare molto meglio. Ho la sensazione che la gente spenda sempre meno per gli artisti.

 

Y: Che ne pensi della gestione delle artist alley in fiera al giorno d’oggi? Ci sono esperienze che vorresti condividere con noi?

B: Come ho menzionato prima, sembra che le Artist Alley stiano andando di male in peggio. Si guadagna sempre meno e si riescono a coprire i costi del tavolo, del viaggio, del cibo e dell'alloggio solo quando si è fortunati. Sinceramente, ci sono state volte in cui non ho recuperato nemmeno quei soldi, anche se la convention era enorme e il mio stand si trovava in una posizione ottimale. Spero che d'ora in poi la situazione migliori, mi piace molto viaggiare e vivere le esperienze in fiera, mi diverto sempre e vorrei che fossero ricordi positivi da portarmi dietro in futuro.

Faccio un piccolo excursus sul costo del tavolo, così da spiegare meglio la situazione. In Spagna, quando ho iniziato, il prezzo si aggirava tra i 50 e i 100 euro, ma negli ultimi anni alcune convention hanno aumentato di molto i prezzi. A Salamanca, a Coruña o Levante, città molto piccole dove l’affluenza alle fiere del fumetto è piuttosto ridotta, hanno aumentato i prezzi fino a 200 euro. Sorprendentemente, in quelle più grandi, come Madrid, hanno mantenuto i prezzi, ma in cambio di una qualità molto più bassa dello spazio per i tavoli.

 

 

Ringraziamo nuovamente Blue per aver partecipato all'intervista e vi ricordiamo che potete trovarlo su Instagram a @godlessblue. Date un'occhiata ai suoi lavori, non ve ne pentirete!
Per qualsiasi quesito, dubbio o richiesta riguardante la gestione del Copyright e la tutela delle vostre opere il team di RightsChain è sempre a vostra disposizione.

Vi ringraziamo per l'attenzione, 

Yako.

 

A proposito dell'Autore o Autrice

Yako

Yako

Articolista, (Lui/Loro)

Content Creator in ambito cosplay, gaming e animazione. Con un diploma in lingue straniere e una grande passione per la cultura orientale, scrive di diritto d’autore per proteggere i lavori di artisti e giovani menti. Cosplayer dal 2015, Yako è un sostenitore dell’identità di genere e dello sviluppo della propria creatività tramite attitudini personali: che siano giochi di ruolo, cosplay o scrittura.