Intervista con Aurora Ciurca - Illustratrice e Concept Artist

Y: Raccontaci un po’ di te e del tuo lavoro, il tuo stile artistico e medium prescelto, qualsiasi cosa riguardante la tua arte che ritieni importante. 

A: Il mio nome completo è Aurora Francesca Ciurca, ho 25 anni e vivo nei dintorni di Torino, più precisamente nella città di Rivoli. Sono un'illustratrice e una concept artist, e direi che la parola fondamentale per descrivere il mio stile  è “colorato”. Nelle fiere, la mia bancarella è spesso la più caotica e vivida, mi si vede addirittura da lontano! Dal punto di vista artistico cerco sempre di rappresentare ciò che mi piace e ciò che mi circonda, spesso soffermandomi sulle diversità che vedo intorno a me: ho sempre apprezzato tutto ciò che era diverso, le persone strane e coloro che uscivano dalla norma sono sempre state le mie preferite. 

Nelle mie opere, infatti, cerco di rappresentare il più possibile ciò che vedo di particolare nel mondo. Personalmente mi piace tantissimo quando un soggetto presenta del contrasto, che siano i colori in un quadro o una persona con un fisico molto particolare che si veste in maniera stereotipicamente diversa da come ci si aspetterebbe. 

Per quanto riguarda il mio stile, devo dire che può sembrare una tecnica molto “piatta” o “stilizzata”: in realtà, sebbene spesso utilizzi campiture effettivamente piatte, introduco sempre qualche sfumatura qua e là. Per esempio, adoro utilizzare sfondi ad acquerello con un soggetto chiaramente digitale al centro! Nel caso non si fosse capito, sono una grandissima appassionata dei contrasti, che siano visivi o concettuali. 

Il programma che uso più frequentemente è Procreate, da quando mi hanno regalato l’ipad. Detto ciò, per lavoro utilizzo anche Photoshop e Illustrator, ho recentemente imparato Substance Painter e mi piacerebbe molto poter inserire qualcosa nel portfolio.

 

Y: Com’è il panorama dell’arte nel territorio in cui vivi, o da cui provieni?

A: Vivo nei dintorni di Torino, in una città chiamata Rivoli, che è a tutti gli effetti una collina sulla quale risiede un castello particolarmente famoso. Al momento ospita un museo di arte contemporanea che ho avuto occasione di visitare ripetutamente nei vari percorsi educativi intrapresi. La città ha una fiera propria, titolata “Rivoli in fiera”, alla quale ho partecipato con la mia bancarella , trovandomi molto bene. Devo dire che, dal punto di vista artistico, la città è sempre stata molto aperta! Inoltre, vedo che questa situazione si sta ampliando sempre di più.

Dal punto di vista personale, posso dire che sia i miei genitori che i miei amici sono sempre stati entusiasti delle mie scelte in ambito artistico. Anche i miei professori del liceo mi spronavano molto a seguire i miei sogni nell’ambito artistico, mi hanno sempre supportata. L’ambiente del mio liceo è sempre stato divertente e giocoso, facevo addirittura i tatuaggi con i pennarelli ai miei compagni durante l’intervallo. Posso dire di aver sempre avuto molti feedback positivi da parte di coloro che avevo accanto.

 

Y: Cosa ti ha spinto ad entrare nel mondo dell’arte digitale? Come hai cominciato il tuo percorso artistico? Raccontaci del tuo corso di studi. Hai studiato qualcosa di specifico riguardante l’arte o il tuo interesse è nato da altro?

A: Finite le Scuole Medie avevo intenzione di iscrivermi al Liceo Artistico, ma per vari motivi sono finita al Liceo delle Scienze Umane - non mi sono pentita di questa scelta, penso che mi abbia insegnato molto. Una volta finito il Liceo ho deciso di dedicarmi all’arte, visto che passavo moltissimo tempo a disegnare e i professori mi spronavano nell’ambito. Originariamente, puntavo a fare l’Accademia, ma informandomi ho scoperto che offriva solo facoltà estremamente specifiche volte a formare perfettamente in una singola materia, purtroppo senza lasciare tempo per altri eventuali corsi. 

Ho quindi deciso di iscrivermi alla Scuola Internazionale di Comics, seguendo un corso dedicato all’arte tradizionale, della durata di tre anni - questo mi ha permesso di studiare moltissimi media artistici diversi, che fossero quadri, illustrazioni o altro. Sono contentissima della mia scelta, questa scuola mi ha davvero permesso di provare tecniche diverse e scoprire cosa mi piace. Non avendo fatto l’artistico volevo recuperare più cose possibili nel minor tempo possibile, motivo per cui ho poi deciso di seguire più corsi contemporaneamente.

Essendo l’arte digitale molto comoda per l’ambiente lavorativo, la mia ragazza mi ha spinto ad iscrivermi ad un corso di arte digitale della durata di un anno, da frequentare durante i miei tre anni di arte tradizionale. Alla fine di quest’ultimi, ho deciso di seguire anche un corso di Concept Art, per interesse personale. 

 

Y: L’arte è un ambito impegnativo, seppur estremamente soddisfacente. Che impatto ha avuto sulla tua vita fino ad ora?

A: Ha avuto, e ha tuttora, un grandissimo impatto psicologico su di me. Mi baso molto sul feedback delle persone, e psicologicamente non è particolarmente sana come cosa, può andare ad influenzare profondamente la mia salute mentale. Per di più, durante la Scuola Internazionale di Comics stava prendendo il sopravvento su di me - frequentando due corsi, lavorando, e spostandomi nel weekend per raggiungere la mia ragazza in un’altra regione, era sempre esausta.

Ora come ora, lavoro e passo le mie giornate davanti al computer, arrivando a sera stanca, seppur sempre entusiasta di vedere i miei clienti felici. Questo genere di reazione mi spinge ad andare avanti e mi dona veramente molta soddisfazione! Sento di star facendo qualcosa di buono e che mi porterà tanta felicità nella vita.

 

Y: La tua arte ti permette di sostenerti economicamente? Nel caso non fosse così, è un obiettivo che hai o meno?

A:  Purtroppo al momento non mi permette di sostenermi economicamente. Sono tre anni che provo a fare solo l’artista per lavoro, ma ancora non ce l’ho fatta; sinceramente sto cercando di chiudere la mia partita IVA perché è più un fardello che altro. Ora come ora sto cercando un lavoro “normale” per avere una sorta di relax mentale: essendo freelancer non sempre ho delle entrate fisse e mi capita spesso di far fatica ad arrivare a fine mese. 

Detto ciò, mi piacerebbe moltissimo potermi mantenere con la mia arte, ma per il bene della mia salute mentale vorrei svolgere un lavoro tranquillo e pacifico, seppur comunque creativo - come il fiorista. E’ un piano B che mi piacerebbe!

 

Y: Che piattaforme utilizzi per promuovere il tuo lavoro? Credi che debbano essere sistemate e migliorate in alcun modo? Pensi che una nuova piattaforma riguardante solo l’arte digitale potrebbe essere utile?

A: Uso principalmente Instagram e Tiktok! In futuro vorrei utilizzare anche Twitch, ma prima devo capire meglio come funziona a livello tecnico. Devo dire che mi sono trovata bene su Instagram fino a quando non hanno introdotto i Reel, spingendoli moltissimo e abbassando il reach delle immagini postate. Come se non bastasse, ho attualmente problemi con il caricamento dei video in questione, quindi diciamo che non vivo più moltissimo la necessità di crearli e condividerli. Sembra che i gestori della piattaforma continuino a cambiare idea su come sviluppare l’algoritmo, mandando in confusione gli utenti - ogni volta si deve reimparare come funziona l’applicazione.

Per quanto riguarda Tiktok, devo dire che mi trovo bene! Ho capito che non si deve per forza essere animatori per poter pubblicare video interessanti, ce la si cava anche solo con qualche illustrazione! Detto ciò, non vedo l’ora di utilizzare anche Twitch - avevo fatto qualche live tempo fa e mi ero trovata benissimo, quindi sono molto entusiasta all’idea!

Una piattaforma che funziona benissimo all’estero è ArtStation: si può trovare lavoro, seguire corsi, vedere interviste e usufruire di contenuti di qualsiasi genere, è una miniera d’oro per il sapere. È principalmente per artisti e per chi è in cerca di quest’ultimi per questioni lavorative, ma purtroppo non è molto conosciuta in Italia.

Penso che sarebbe veramente interessante se ci fosse una piattaforma che all’iscrizione chiede se si è artisti (di qualsiasi genere) e che consequenzialmente dà la possibilità di commentare, pubblicare e collaborare con altri. Nel caso non lo si fosse, potrebbe dare la possibilità di seguire e supportare i propri artisti preferiti. Penso che potrebbe essere utile per editori e case editrici.

 

Y: Hai mai avuto problemi riguardanti il copyright e la sua gestione? 

A: Mi ritengo molto fortunata, non mi è mai successo che qualcuno rubasse qualcosa di mio. Tuttavia, ho lavorato come ghost e sinceramente mi sentivo come se qualcuno mi stesse effettivamente rubando ciò che creavo: io disegnavo illustrazioni e concept e non potevo dire a nessuno ciò che facevo. Artisti più famosi di me commissionavano all’azienda un lavoro che io poi producevo - successivamente prendendosene il merito. Sì, non ho mai subito che qualcuno prendesse le mie opere, le modificasse o le repostasse senza credito, ma ho avuto modo di vedere artisti più famosi che pubblicavano qualcosa di mio sotto il proprio nome. Essendo parte del lavoro del ghost, era completamente legale. Non nego, però, che fosse estremamente pesante a livello psicologico.

 

Y: Qual’è la tua opinione sugli NFT e sul loro impatto sul mondo dell’arte digitale? Sei favorevole all’uso della tua arte da parte delle Intelligenze Artificiali per arricchire il loro database?

A: Come menzionato sopra, ho lavorato come ghost per alcune figure prominenti nell’ambito artistico digitale in Italia. A causa di questa esperienza lavorativa, la mia opinione sugli argomenti in questione è abbastanza negativa. I clienti erano particolarmente tossici sia con me che con l’azienda, pensavano esclusivamente a fare soldi e non all’impatto sulle persone coinvolte. Penso che il concetto di base degli NFT non sia una cosa negativa in alcun modo, sinceramente lo vedo come se fosse una sorta di asta esclusiva, il problema è che la maggior parte degli interessati lo vedono solo come una possibilità per diventare famosi e mettere il proprio nome sopra a qualcosa di “celebre”.

Ormai considero gli NFT come completamente morti, ma penso che torneranno in futuro - magari leggermente modificati, ma torneranno. Vedremo come potranno togliere o aggiungere alla qualità della vita professionale in ambienti artistici.

Per quanto riguarda l’IA, sinceramente penso che possa essere uno strumento di grande aiuto: il tutto sta nell’uso che ne fa la gente. Ad esempio, penso che sia lecito utilizzare l’intelligenza artificiale come creatrice di concept e reference, da cui poi partire per costruire e creare qualcosa che rispecchi le richieste specifiche del cliente o committente. Mi è capitato più di una volta di utilizzare uno di questi servizi per generare un’idea di base da cui partire per un’illustrazione. Inoltre, ritengo anche che sia giusto che abbia un ampio database, perché più elementi contiene, più ha la possibilità di creare qualcosa di diverso. Alla fine, prendiamo tutti ispirazione da qualcosa, artisti del passato o del presente - magari io ho imparato a fare gli occhi in un modo grazie a qualcuno, e tu hai imparato a disegnare il naso in un altro modo per via di qualcun altro. 

Personalmente, mi piacerebbe molto se le IA fornissero le immagini da cui sono partiti per la creazione dell’opera richiesta, dando così credito e riconoscimento agli artisti “coinvolti” nella cosa. Si avrebbe così occasione di conoscere gli artisti proprietari dello stile preso dall’Intelligenza Artificiale.

 

 

Y: Cosa cambieresti del panorama artistico attuale se potessi? Cosa ti aspetti dal futuro dell’arte?

A: Attualmente, vorrei che ci fossero meno persone che praticano la professione del  ghost, generalmente è proprio un ambito che non mi piace e non lo considero un ambiente ottimale per i lavoratori. 

Inoltre, in Italia l’arte non viene mai presa sul serio completamente, sebbene siamo un paese celebre nel mondo per la nostra cultura artistica. Purtroppo sembra che sia rimasto l’antico pensiero del “ti paghiamo poco perchè tanto fai qualcosa che ti piace”. Usciti dal confine, invece, la situazione è completamente opposta. Basta solo avere a che fare con l’ambiente dell’arte francese e ci si rende conto di come le persone considerano il nostro lavoro, e di quanto sono disposti effettivamente a pagare per il lavoro di un creativo.

In futuro, penso che l’arte si spingerà verso la digitalizzazione. Contemporaneamente, però, nasceranno sempre più artigiani e artisti tradizionali - si tornerà ad avere la passione del creare con le mani. Credo nello stabilimento di questo meraviglioso contrasto.

 

Y: Che ne pensi della gestione delle artist alleys in fiera al giorno d’oggi? Ci sono esperienze che vorresti condividere con noi?

A: Ho iniziato a frequentare le fiere come standista a Giugno dell’anno scorso con il Torino Comics, avendo poi occasione di spostarmi per il Casale Comics e l’AleComics. Dal punto di vista organizzativo sono state tutte abbastanza deludenti, molto spesso trattano male gli artisti aderenti al progetto, chiedono somme insostenibili e non prestano neanche un briciolo di rispetto ai partecipanti. Detto ciò, l’atmosfera all’interno dell’Artist Alley è sempre così positiva e piena di vita che una volta lì, quando vedo i miei amici e altri artisti nella stessa situazione, mi rendo conto che ne vale la pena.

 

 

Ringraziamo moltissimo Aurora per aver partecipato all'intervista!
Nel caso foste interessati ai suoi lavori, potete trovarla su Instagram come @__aurora_blue__.

Per qualsiasi dubbio o quesito riguardante la gestione del Copyright e la tutela delle vostre opere, vi ricordiamo che il team di Rights Chain è sempre a vostra disposizione! Vi auguriamo una buona giornata!

 

Yako.

A proposito dell'Autore o Autrice

Yako

Yako

Articolista, (Lui/Loro)

Content Creator in ambito cosplay, gaming e animazione. Con un diploma in lingue straniere e una grande passione per la cultura orientale, scrive di diritto d’autore per proteggere i lavori di artisti e giovani menti. Cosplayer dal 2015, Yako è un sostenitore dell’identità di genere e dello sviluppo della propria creatività tramite attitudini personali: che siano giochi di ruolo, cosplay o scrittura.