18 avvocati sorpresi a utilizzare l'intelligenza artificiale spiegano perché lo hanno fatto.

  • 2025-10-27 08:00:00
  • 404 Media

Ciò che accade all'interno del settore legale tende ad essere compreso nella sua interezza dai diretti interessati e coloro coinvolti, evitando la divulgazione di informazioni potenzialmente sensibili al pubblico generale. Tuttavia, dall'avvento dell'intelligenza artificiale, diversi avvocati hanno cominciato a rivolgersi alla tecnologia in questione, inquadrandola come uno strumento utile per supportare le proprie argomentazioni. Purtroppo, l'IA è molto meno affidabile di quanto si possa immaginare.

Damien Charlotin, ricercatore specializzato in diritto, data science e intelligenza artificiale, ha costruito e pubblicato un database contenente innumerevoli casi di allucinazioni generate dall'intelligenza artificiale nell'ambito legale. Il documento, supportato dal crowdfunding, contiene 410 casi provenienti da tutto il mondo, tra cui 269 provenienti dagli Stati Uniti.

Il database in questione è stato successivamente utilizzato come punto di partenza per un'indagine di 404 Media, la testata giornalistica responsabile dell'articolo di oggi, volta ad investigare le "giustificazioni" presentate dagli avvocati colti in flagrante. Le scuse più diffuse menzionano problemi informatici, emergenze personali e familiari, negligenza e, soprattutto, la colpevolezza dei propri assistenti.