Il colosso dell'intelligenza artificiale OpenAI, negli ultimi anni, è stato oggetto di diverse controversie, alcune di natura particolarmente grave. Nel mese di Aprile 2025, tristemente, un giovane ragazzo si è tolto la vita a seguito di prolungate conversazioni con ChatGPT. Il chatbot rispondeva affermativamente alle proposte e ai pensieri suicidi di Adam Raine, sedicenne californiano, arrivando addirittura a scoraggiarlo dal parlare del suo dolore con la famiglia.
A seguito dell'accaduto, i genitori hanno fatto causa ad OpenAI per omicidio colposo. Secondo una serie di documenti analizzati dal Financial Times, l'azienda avrebbe chiesto alla famiglia l'elenco completo dei partecipanti alla commemorazione funebre del giovane, anticipando che la compagnia potrebbe cercare di citare in giudizio amici e familiari.
Gli avvocati della famiglia Raine hanno definito quanto accaduto come una "persecuzione intenzionale". OpenAI, nel frattempo, ha dichiarato ripetutamente quanto sia fondamentale per l'azienda la protezione dei giovani, spiegando di aver recentemente introdotto un nuovo sistema di instradamento di sicurezza e controlli parentali all'interno del chatbot.